Pitti Immagine Uomo 95: I DATI DI AFFLUENZA
Alla Fortezza da Basso la moda internazionale esprime il meglio di sé: negli stand ricerca, grande qualità ed energia, apprezzate con entusiasmo dai migliori buyer internazionali. L’estero conferma i suoi numeri – Germania sempre in testa alla classifica, in crescita Svizzera, Belgio, Scandinavia, Canada, Hong Kong, India e Taiwan – per l’Italia invece si registrano presenze in calo (-8%). In totale oltre 23.800 i buyer arrivati al salone e circa 36.000 visitatori complessivi.
La 95esima edizione di Pitti Uomo (Firenze, 8-11 gennaio 2019) si è conclusa in un’atmosfera di calore tra gli stand alla Fortezza, diffusa e palpabile, che nei giorni del salone ha scaldato le temperature piuttosto fredde degli esterni.
I dati d’affluenza finale dicono che l’estero ha sostanzialmente confermato gli stessi livelli raggiunti un anno fa, con oltre 9.100 buyer internazionali arrivati a Firenze; mentre i numeri dei compratori italiani hanno registrato un calo intorno all’8%.
Complessivamente il numero dei buyer si è attestato oltre le 23.800 presenze, con un numero totale di 36.000 visitatori circa.
“Nei quattro giorni di Pitti Uomo ho girato ampiamente per i padiglioni e i corridoi in Fortezza da Basso – dice Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine – e confesso la mia ammirazione per lo straordinario lavoro che le aziende hanno fatto. Un’ammirazione che condivido con i migliori compratori internazionali – tutti i più important top buyer, ai quali se ne sono aggiunti di nuovi da altri mercati e sul fronte del retail online. E’ come se tutta la catena della moda, maschile ma non solo, dall’ideazione alla progettazione, dalla produzione per finire alla presentazione delle collezioni si fosse concentrata sull’obiettivo di essere all’altezza di sfide sempre più impegnative. Lo sappiamo noi organizzatori, lo sanno gli espositori, lo sanno i negozianti che vivono i sentimenti dei loro clienti finali: sono mesi che leggiamo le stime sulla crescita, sugli scambi commerciali, sui consumi finali in Italia, in Europa, nel mondo intero. Ma invece di rinchiudersi e aspettare che le criticità e il cattivo tempo passino, questa comunità si è messa in pista per dare il meglio di sé. Anche questo è Pitti Uomo – e se penso a cosa significhi, al valore che ciò rappresenta, devo dire che qualche punto percentuale di presenze di compratori in meno è davvero l’ultima cosa che mi preoccupa”.
Guardando all’andamento dei mercati esteri: la Germania si è confermata primo mercato di riferimento del salone (oltre 800 i buyer tedeschi intervenuti); in calo atteso il numero dei compratori dalla Francia (-11%); diminuzione anche per i buyer dal Regno Unito (-5%), ma meno accentuata rispetto a quanto gli effetti della Brexit lasciavano prevedere; in sostanziale conferma le presenze da Spagna e Olanda; performance positive per i numeri da Svizzera (+10%), Belgio (+6%), paesi Scandinavi, Grecia, Portogallo, Irlanda, Ucraina; oltre l’Europa, il Giappone si conferma al secondo posto tra i mercati più importanti, anche se registra un leggero calo dei suoi buyer, così come è accaduto per i numeri dei compratori cinesi; in sostanziale tenuta i buyer dagli Stati Uniti, in crescita invece paesi come Canada (+11%), Hong Kong (+5%), India (+20%) e Taiwan.
Ecco la classifica dei 20 mercati più importanti:
Germania (810), Giappone (705), Regno Unito (570), Olanda (564), Spagna (540), Turchia (398), Francia (366), Svizzera (337), Belgio (271), Stati Uniti (256), Cina (234) Corea (219), Russia (195), Grecia (183), Portogallo (158), Austria (154) e Svezia (144), Danimarca (136), Canada (104), Norvegia (97).
Nei giorni di Pitti Uomo 95 hanno avuto grande partecipazione e feedback molto positivi gli eventi speciali in calendario, sia quelli presentati da Pitti Immagine (solo per citarne alcuni: la spettacolare sfilata di Y / Project nel Complesso di Santa Maria Novella, il debutto dell’applaudita collezione di Aldo Maria Camillo, l’happening tra arte e moda per i 30 anni di urban culture di Slam Jam al Museo Marino Marini) sia quelli organizzati dalle aziende in Fortezza e in città.
Ottimi risultati anche sul fronte media e social: sono stati oltre 2.700 tra giornalisti, fashion editor e influencer da tutto il mondo accreditati al salone, circa 9.160 i post generati e 3 milioni le interazioni sui social media, per un valore di Media Impact ValueTM (MIV) di quasi 10 milioni di euro (dal 05/01/19 al 14/01/19 – fonte Launchmetrics).
La versione virtuale di Pitti Uomo 95 è già online – il go live anticipato della piattaforma e-PITTI.com è partito venerdì 11 gennaio – e sta riproponendo le novità nelle collezioni proposte dai brand protagonist a a questa edizione del salone.