Pitti Immagine Bimbo 90: Dati finali

La moda bimbo e il kids lifestyle internazionali riuniti a Pitti Bimbo per rispondere creativamente alle complessità del mercato. Grande qualità e internazionalità dei buyer arrivati, per un’edizione all’insegna della ricerca e dell’attenzione ai temi dell’ambiente e della sostenibilità.

“Pitti Bimbo si fa portavoce di un settore che vuole rispondere con creatività, innovazione e altissima qualità nelle proposte di moda e lifestyle per il bambino a una fase congiunturale complessa – dice Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine. La prima cosa che ha colpito entrando nei padiglioni e nelle diverse sezioni è innanzitutto il grande lavoro fatto dagli espositori – sono stati oltre 550 a questa edizione – nella creatività espressa dalle loro nuove collezioni, che denotano un’attenzione sempre maggiore non solo alla ricerca e alle tendenze moda più innovative ma anche ai temi più caldi del mondo contemporaneo, primo fra tutti il rispetto dell’ambiente e dei processi produttivi sostenibili; nelle modalità di presentazione, negli eventi e nel racconto ai buyer e alla stampa intervenuti; nei nuovi progetti che hanno lanciato proprio da Firenze. Un dinamismo e una voglia di concretezza che sono stati registrati dai buyer internazionali che abbiamo incontrato in questi giorni, tra i quali le boutique più influenti, i grandi department stores, le piattaforme e-commerce, tutti nomi di altissima qualità a detta dei nostri espositori”.

I dati d’affluenza finale di questa edizione (Firenze, 16-18 gennaio 2020) hanno fatto registrare un numero di buyer che ha raggiunto le circa 5.900 presenze – in leggera e fisiologica flessione rispetto a un anno fa, dato in cui pesa soprattutto il risultato dei compratori italiani – con i buyer internazionali a superare le 2.300 presenze alla fine dei tre giorni di salone, da quasi 80 paesi esteri. Tra i mercati esteri sono arrivate conferme importanti nei numeri dalla Russia (che torna a essere il primo mercato di riferimento del salone), dalla Francia e dalla Turchia, e performance positive per i buyer da Stati Uniti, Cina, Ucraina ed Emirati Arabi. Complessivamente i visitatori hanno raggiunto ancora una volta le 10.000 presenze totali.

“Il kidswear sta indubbiamente vivendo una fase di evoluzione complessa, di cui tutti gli operatori sono consapevoli – aggiunge Agostino Poletto, direttore generale di Pitti Immagine – tra le difficoltà dei consumi interni italiani ancora piuttosto accentuate, alcuni mercati e scenari internazionali che registrano criticità, e soprattutto un cambiamento di paradigma nel mercato, che fa sì che alcuni segmenti di prodotto più tradizionali soffrano di più rispetto ad altri. Alla luce di questo Pitti Bimbo conferma ancora una volta il successo della sua vocazione sperimentale, all’insegna della ricerca estesa a tutti gli ambiti dell’universo del bambino, e della sua forte dimensione internazionale, su entrambi i lati del mercato – espositori e compratori. La qualità delle presenze dei buyer – rappresentanti sia di punti vendita fisici sia online e con una geografia sempre più estesa – più della loro quantità, assieme gli investimenti che faremo su format di presentazione sempre più innovativi, questi per noi saranno elementi sempre più strategici.”

La classifica dei primi 15 mercati di Pitti Bimbo ha visto appunto tornare in testa la Russia, seguita da Spagna, Regno Unito, Germania, Turchia, Ucraina, Francia, Cina, Belgio, Olanda, Grecia, Stati Uniti, Corea, Giappone e Polonia.